07/06/2013 - Montalcino e Le Chiuse, grandi degustazioni per grandi terroir
Ve lo dico subito, sono di parte. Già, perché a Le Chiuse ci sono i Magnelli-Valiani: Lorenzo, Simonetta, Niccolò e le sue sorelle, una famiglia con la cultura del lavoro, persone che credono, come il sottoscritto, nell'impegno e nella serietà come unici mezzi per raggiungere i risultati.
Qualche giorno fa Lorenzo (Magnelli) mi ha chiesto se ero disponibile per una degustazione in azienda con una delegazione AIS, e io non mi sono fatto sfuggire l'occasione ovviamente.
Alle 15, puntuali, sono arrivati i sommelier, guidati da Massimo Castelllani, così dopo una passeggiata nelle vigne e un breve giro di cantina, guidati da Lorenzo (che oltre ad essere un attento viticoltore, ho scoperto essere anche un grande comunicatore) ci siamo seduti, concentrati e pronti, per la degustazione.
Tanto per distrarci un po’, ma anche perché non vedevamo l'ora di farlo assaggiare, abbiamo iniziato con lo Stellare 2011, il Metodo Classico de Le Chiuse, un Sangiovese 100% che non è nato per imitare nessuno, piuttosto è frutto della convinzione che uve di grande qualità finiscono per dare sempre ottimi risultati, anche sotto forme"insolite”.
Lorenzo e Simonetta (Valiani, la Mamma di Lorenzo, discendente della famiglia Biondi Santi!) hanno pensato aduna degustazione verticale "didattica” davvero interessante, i vini sono stati serviti due a due, con l'intenzione di focalizzare l'attenzione ogni volta su un aspetto diverso.
Abbiamo iniziato con Rosso di Montalcino 2011 e Rosso di Montalcino 2010, per apprezzare quanto l'annata possa incidere sul risultato finale. Due vini stilisticamente agli antipodi: il 2010 fresco, elegante, quasi croccante; il 2011 invece concentrato, denso, morbido.
Siamo passati poi a Brunello 2008 e Brunello Riserva 2007, i due vini presentati quest'anno. La Riserva 2007 è frutto di una annata da tutti riconosciuta magnifica, il vino unisce alla freschezza e all'eleganza tipica del terroir de Le Chiuse una grandissima concentrazione. Il Brunello 2008, generalmente ritenuto "figlio di un Dio minore”, invece per noi è una sorta di "figliol prodigo”: fresco, elegante, piacevole da subito ma con un grande potenziale.
Brunello 2006 e Brunello Riserva 2006 sono stati la "terza coppia”. Grandissima annata, una delle mie preferite perché si distingue per eleganza ed equilibrio. Degustare contemporaneamente il Brunello e la Riserva è la maniera migliore per capire quanto lavoro e quanta selezione ci sia in vigna.
L'ultima coppia era in realtà un terzetto: Brunello 2004, Brunello Riserva 1999 e Brunello 1994. Perché passano gli anni, ma quando si è frutto di una terra così nobile e ricca, i capelli grigi non si vedono, piuttosto esce fuori prepotente il fascino.
Abbiamo iniziato con un brindisi speciale, allo stesso modo non si poteva chiudere la degustazione senza una"chicca”, ovvero il Passito 2011, meraviglioso nella sua opulenza, nella sua ricchezza.
Pensierino finale
Una degustazione che ti fa capire (se ce ne fosse bisogno) in quanto conferma tangibile di come alcuni terroir di Montalcino davvero meritino tutta la fama che hanno. I vini de Le Chiuse,tutti, hanno un filo conduttore evidente e discreto allo stesso tempo, che corre quasi sottotraccia ma si sente. Dal 1994 ad oggi possono anche essere cambiate delle cose in azienda, ma la nobiltà, la freschezza e la schiettezza de Le Chiuse son sempre lì, in ogni bicchiere, di anno in anno.
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