06/08/2014 - L'enologo pensa al meteo, l'Uomo ad altro...

Un inverno senza la I maiuscola, senza "pantaloni”, che non ha fatto "l'inverno".
Poi arriva la primavera, basta il nome e l’umore migliora, c’è poco da dire, la primavera è un risveglio dal letargo (ogni essere vivente ha il suo letargo), poi c’è Vinitaly, ci sono un sacco di eventi in giro, insomma c’è fermento. Per alcuni c’è anche il "ri-fermento” (non sempre voluto), le viti iniziano a germogliare e intanto piove, vabbè basta fare attenzione (attenzione doppia nel "biologico”) e tutto andrà per il meglio ma…
ma…
...ma intanto piove ancora.
Sarà un’annata "fresca”, ma le annate fresche sono le migliori… altro che 2011 e 2012… nel mentre, inesorabilmente, piove.
Tra una pioggia e l’altra, un po’ qua un po’ là, anche una bella grandinata, almeno ci si leva il pensiero…
Si arriva a luglio e ti chiedono "come sarà la vendemmia 2014?”. Difficile dirlo oggi, certo finora è stato molto difficile mantenere le uve sane, ma…se inizia a far caldo potrebbe essere davvero una bella annata, equilibrata ed elegante!
Il problema è che mentre parli ricomincia a...piovere! E piove a dirotto su ogni forma di residuo ottimismo.
Siamo ad inizio agosto, di peronospora e oidio ce n’è a volontà, un po' dappertutto (tra di noi possiamo dircelo). Certo c’è anche chi, per ora, si salva.
Dopo due giorni di sole torna a far capolino il tuo ottimismo. Magari, lavorando sodo, possiamo ancora tirar fuori qualcosa di buono. Sali in macchina a Casale Marittimo, accaldato dalle camminate in vigna e dal sole, cominci a rielaborare tutto quello che hai visto, ti fai un programma su come procedere, sui diradamenti da fare. Ragionando ragionando arrivi a Collesalvetti e imbocchi la FI-PI-LI verso Firenze, per un secondo alzi lo sguardo e vedi un temporalone nero nero all’orizzonte ma sei ottimista e pensi che…sarà una spruzzatina "finale”. Poi ci arrivi dentro e pensi a qualcosa tipo "la tempesta del secolo” (vedi foto): alberi messi in orizzontale dal vento, acqua a secchiate, grandine, ramoscelli e foglie dappertutto, non vedi un’accidente, interrompi la telefonata e ti concentri sulla guida, arrivi quasi a Santa Croce in mezzo a questa tormenta e quando ne esci…c’hai lasciato dentro anche quel poco di ottimismo che t’era rimasto!
Dimenticavo, oggi il commercialista mi ha confermato che non lavoro solo "per me” (che egoista sarei) devo camparne altri quattro (che nemmeno conosco)!
Rientri a casa, doccia e relax, un po' di buona musica, una birra fatta bene e…a Gaza da settimane vengono macellati civili, donne, bambini. Ed è questo che non ti fa stare tranquillo, che non è sopportabile…non la pioggia, non la grandine e nemmeno il commercialista.
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